Ritrovamenti di Paxillus adelphus
nel territorio boschivo siciliano
di Angelo Miceli & Carmelo Di Vincenzo
Articolo pubblicato su RdM (Rivista di Micologia), 2024, 67 (1): 89-95
Riassunto
Gli autori descrivono due ritrovamenti di Paxillus adelphus effettuati nel territorio della provincia di Messina, in Sicilia, il primo nell’area boschiva del Comune di Sinagra, il secondo in quella del Comune di Novara di Sicilia. Questa specie fungina a crescita micorrizica risulta tipicamente legata in forma esclusiva ad essenze arboree appartenenti al genere Alnus (ontano).
Premessa
Tra le numerose specie fungine rinvenute durante i lavori del Comitato Scientifico siciliano, svoltisi nell’autunno del 2022 nel Comune di Sinagra (ME), una posizione di rilievo deve essere riservata al ritrovamento di diversi esemplari di Paxillus adelphus, specie fungina ritenuta rara vista la specificità di crescita che la vede legata in simbiosi ectomicorrizica esclusiva con le piante di ontano.
La specie, poco nota ai numerosi intervenuti, è stata determinata dal Dott. Matteo Gelardi, boletologo, presente ai lavori del Comitato.
Un successivo ritrovamento nel territorio del Comune di Novara di Sicilia, sempre ad opera degli autori del presente contributo, ha consentito di approfondire gli studi di natura macro e microscopica che, rapportati e confrontati con quanto riportato in letteratura, hanno confermato la corretta determinazione.
Materiali e metodi
L’esame macro e microscopico dei basidiomi raccolti è stato effettuato su materiale fresco. I rilievi fotografici sono stati realizzati con fotocamera Canon EOS 4000D, obiettivo EF-S 60 mm macro; Canon M50, obiettivo EM 15-45 mm.
Le osservazioni microscopiche sono state effettuate con microscopio Bresser trioculare con applicata fotocamera Canon EOS 1200 D. I valori delle misurazioni, effettuate su 30 spore, sono espressi in micrometri (µm), indicando il valore medio, il quoziente e il volume.
Genere Paxillus Fr.
Fl. Scan.: 339 (1836)
Specie tipo: Paxillus involutus (Batsch) Fr.
Epicr. syst. mycol. (Upsaliae): 317 (1838)
Il genere venne istituito da Elias Magnus Fries nel 1836 al fine di ospitare specie fungine caratterizzate da imenoforo a lamelle con andamento decorrente e facilmente separabili dal contesto pileico, fattore che costituisce un carattere unico tra i funghi lamellati a spore di colore bruno [Jargeat et al., 2016]. Ospita specie fungine omogenee di dimensioni medio-grandi, con portamento clitociboide o pleurotoide, di consistenza carnosa e colorazioni monotone [Gelardi et al., 2014] con variabilità cromatiche comprese tra il giallo-bruno, bruno, bruno-ocra, bruno-rossastro e bruno-nerastro [Tassan Toffola & Rizzo, 1995]. Le singole specie sono caratterizzate da: Cappello inizialmente piano-depresso poi appianato a maturità; cuticola liscia o vellutata, squamettata, asciutta; margine lungamente involuto specialmente negli esemplari giovani. Imenoforo a lamelle con andamento decorrente, anastomizzate in prossimità del gambo, facilmente separabili dal cappello; di colore giallo, giallo olivastro, giallo aranciato, tendenti a macchiarsi di rosso al tocco o alla frattura [Tassan Toffola & Rizzo, 1995]. Gambo cilindrico, generalmente eccentrico, centrale o laterale, a volte quasi totalmente assente, liscio o vellutato, grosso o sottile, curvo o diritto, sempre di lunghezza inferiore al diametro del cappello. Veliassenti. Pileipellis a cutis o tricoderma. Cistidi imeniali presenti sia sul filo che sulla superficie lamellare [Šutara, 1992]. Spore ellissoidali, lisce, non amiloidi, cianofile, prive di evidente poro germinativo; in massa da bruno ruggine a bruno-rossastro [Moser, 1980; Šutara, 1992; Gelardi et al., 2014; Della Maggiora & Pera, 2021].
Nonostante il portamento clitociboide degli sporofori appartenenti alle diverse specie, è stato dimostrato, ormai da tempo, sulla base delle caratteristiche morfologiche, chimiche e strutturali, come confermato anche da appropriate analisi filogenetico-molecolari, che il genere Paxillus deve essere posizionato all’interno dell’ordine Boletales E.-J. Gilbert, subordine Boletineae Rea, famiglia Paxillaceae Lotsy [Gelardi et al., 2014].
Commestibilità: tutte le specie appartenenti al genere sono da considerare tossiche o quantomeno sospette quali causa di sindrome paxillica.
Habitat: specie ectomicorriziche, boschive o di radura [Della Maggiore & Pera, 2021].
Paxillus adelphus J.-P. Chaumeton, Gryta, Jargeat & P.-A. Moreau
in Jargeat, Moreau, Gryta, Chaumeton & Gardes, Fungal Biology 120(5): 718 (2016)
Posizione sistematica: divisione Basidiomycota R.T. Moore, classe Agaricomycetes Doweld, ordineBoletales E.-J. Gilbert, subordine Boletineae Rea, famiglia Paxillaceae Lotsy, genere Paxillus Fr.
Etimologia: Paxillus dal latino paxíllus, piolo, paletto, bastoncino, con espresso riferimento alla conformazione del gambo [Buda, 2011; Acta plantarum, 2022]; adelphus dal greco αδελφός (adelphós) ovvero fratello, con espresso riferimento alla particolare somiglianza alla specie congenere Paxillus rubicundulus P. D. Orton [Jargeat et al., 2016; MycoBank, 2022].
Diagnosi originale – tratta da Jargeat et al. (2016: 9)
Basidiomata solitary to gregarious, medium- to large-sized, with usually robust stipe; pileus viscidulous to sticky, at first bronze-grey to putty-brown with olivaceous shade
soon turning wine-red to rusty-brown, early dissociated in large adpressed fibrillose scales on an ochre-yellow background. Lamellae cream to pale lemon yellow when young, more brown and olivaceous with age. Context bright yellow, quickly reddening then turning brown. Spores 6.1-7.3 × 4.0-4.7 μm, subcylindrical to slightly allantoid. Pleurocystidia rather abundant, thick-walled with brown content. Cheilocystidia scattered, slightly thick- or thin walled, sometimes with colourless content. Under A. glutinosa, A. incana and A. cordata in riparian forests and plantations. Eurasia, North Africa.
Descrizione macroscopica
Cappello di piccole-medie dimensioni (52 mm nell’esemplare più grande tra quelli delle raccolte studiate), inizialmente da quasi emisferico a convesso, poi appiattito con accentuata depressione nella zona discale; superficie viscida, appiccicosa a tempo umido, inizialmente di colore variabile dal grigio, grigio-crema tendente a scurire a maturità fino al giallo-marrone più o meno intenso, dissociata in ampie scaglie grossolane e fibrillose con andamento radiale. Margine ondulato, lobato, inizialmente appena involuto, poi appianato, a volte debolmente costolato. Imenoforo a lamelle spesse, fitte, biforcate, intervallate da poche lamellule, anastomizzate all’inserzione con il gambo sul quale si protendono in maniera chiaramente decorrente, facilmente separabili dalla carne soprastante; inizialmente grigio-crema poi scurenti verso il giallo-marrone più o meno intenso, viranti alla contusione al bruno-violaceo; filo lamellare da liscio a dentellato di colore giallo pallido, sempre più chiaro del colore delle facce lamellari. Spore in massa ocra. Gambo 20 x 10 mm, pieno, da centrale a eccentrico, piuttosto corto, da cilindrico ad affusolato verso la base dove si presenta leggermente radicante con caratteristica presenza di rizomorfe di colore marrone chiaro; superficie leggermente rugosa, di colore variabile dal giallo-crema al marrone. Carne giallo-ocra. Odore: acidulo, gradevole fruttato. Sapore: da mite a leggermente amarognolo.
Descrizione microscopica
Spore lisce, ellissoidali o più frequentemente cilindriche con lievissima tendenza allantoide: (6.4) 6.5-7.5 (8.5) x (4) 4.2-5.1 (5.4) µm; Mm = 7 x 4.6; Q = 1.4-1.7 (1.9); Qm = 1.5; V = (54) 61-102 (112) µm3; Vm = 80 µm3
Basidi tetrasporici, da cilindrici a clavati. Unioni a fibbia presenti.
Habitat: dalla tarda estate all’autunno anche inoltrato nelle zone umide e lungo le aste fluviali, in luoghi soleggiati; specie ectomicorrizica esclusivamente associata al genere Alnus (ontano); crescita a gruppi anche con esemplari tra di loro connati
Commestibilità: ignota, ma da considerarsi a sospetta velenosità.
Raccolte studiate
Primo ritrovamento: 4 novembre 2022, nel greto del torrente Naso, località Forte del comune di Sinagra (ME), a 300 metri s.l.m., zona esposta a Nord, sotto ontano napoletano (Alnus cordata). Gruppo di cinque esemplari. Legit A. Miceli & C. Di Vincenzo. Det. M. Gelardi. Campione in erbario AGMT n. 13229.
“Forte” Comune di Sinagra (ME). Foto A. Miceli
Secondo ritrovamento: 2 dicembre 2022, nel comune di Novara di Sicilia (ME) C.da San Marco, bosco “Ritagli di Lecca”, a circa 780 metri s.l.m., ai margini di una stradella di servizio, in ambiente umido e luminoso, a poca distanza da un piccolo torrente, sotto ontano napoletano (A. cordata). Legit. A. Miceli & C. Di Vincenzo.
Caratteri differenziali e specie simili:
Anche se presenta caratteristiche morfocromatiche molto simili a quelle di altre specie appartenenti allo stesso genere e, quindi, facilmente confondibile con queste, P. adelphus può essere agevolmente riconosciuto, ovviamente da quanti hanno una buona conoscenza in campo micologico, soprattutto per la crescita a piccoli gruppi con esemplari a volte connati e per la tipica ed esclusiva associazione ectomicorrizica con piante appartenenti al genere Alnus.
Considerando l’habitat esclusivo, le uniche due specie europee che condividono il medesimo habitat di crescita e l’associazione esclusiva con ontani sono P. rubicundulus e P. olivellus.
- Paxillus rubicundulus P.D. Orton
Notes R. bot. Gdn Edinb. 29: 110 (1969)
Facilmente confondibile per la sovrapposizione dei caratteri morfo-cromatici. La possibilità di confusione è scongiurata dalla differente distribuzione geografica, in quanto P. rubicundulus, specie apparentemente molto rara, cresce solo in ambiente temperato in nord Europa o al limite in zone montuose in ecosistemi più meridionali.
- Paxillus olivellus P.-A. Moreau, J.-P. Chaumeton, Gryta & Jargeat
in Jargeat, Moreau, Gryta, Chaumeton & Gardes, Fungal Biology 120(5): 722 (2016)
Ha distribuzione sovrapponibile a quella di P. adelphus ma se ne differenzia per le spore largamente ellittiche, non cilindriche o con tendenza allantoide. Si tratta comunque di una differenza morfologica abbastanza sottile e l’identificazione dei campioni andrebbe pertanto confermata su base molecolare
Diffusione territoriale e habitat:
Specie di recente istituzione, ha fatto registrare ritrovamenti in diverse nazioni europee quali Francia, Estonia, Germania, Austria, Italia e, ancora, Africa (Algeria) e Asia occidentale (Turchia) [Jargeat et al., 2016], fruttificando sempre in associazione con piante di Alnus glutinosa, A. orientalis, A. incana, A. cordata, in habitat tipicamente fluviale, sugli argini o al limitare di corsi di acqua. É stato spesso ritrovato insieme a Gyrodon lividus con il quale condivide lo stesso habitat [Jargeat et al., 2016].
Ringraziamenti
Gli autori desiderano ringraziare, in maniera particolare, il Dott. Matteo Gelardi per la determinazione degli esemplari ritrovati, per la bibliografia fornita e per la rilettura critica del testo
**************
Bibliografia
- Buda Andrea, 2011: I Funghi degli Iblei. Vol. 1. A.M.B. Gruppo di Siracusa. Siracusa.
- Della Maggiora Marco, Pera Umberto, 2021: Funghi in Toscana. AGMT (Ass. Gruppi Micologici Toscani). La Pieve Poligrafica, Villa Verrucchio (RN).
- Gelardi Matteo, Vizzini Alfredo, Horak Egon, Ercole Enrico, Voyron Samuele, Wu Gang, 2014: Paxillus orientalis sp. nov. (Paxillaceae, Boletales ) from south-western China based on morphological and molecular data and proposal of the new subgenus Alnopaxillus. Mycololical Progress 13: 333-342
- Moser Meinhard, 1980: Guida alla determinazione dei funghi. Arti Grafiche Saturnia, Trento.
- Šutara Josef, 1992: The genera Paxillus and Tapinella in Central Europe. Česká Mykologie 46: 50-56.
- Tassan Toffola Romano, Rizzo Ivana, 1995 Il genere Paxillus. Bollettino del Centro Micologico Friulano 18: 13-17.
- Jargeat Patricia, Moreau Pierre-Arthur, Gryta Hervé, Chaumeton Jan-Paul, Gardes Monique, 2016: Paxillus rubicundulus (Boletales, Paxillaceae) and two new Alder-specific
ectomycorrhizal species, P. olivellus and P. adelphus, from Europe and North Africa. Fungal Biology 120 (5): 711:728
Sitografia
- Acta Plantarum (ultima consultazione, dicembre 2022): Etimologia dei nomi botanici e micologici e corretta accentazione. https://www.actaplantarum.org/etimologia/etimologia.php
- IF (ultima consultazione, dicembre 2022), Indexfungorum database. www.indexfungorum.org
- MB (ultima consultazione, dicembre 2022), Mycobank database. Fungal databases, Nomenclature e Special Banks. www.mycobank.org