Lavoro, genere (anche) femminile
“L’eventuale disparità di stipendio tra uomo e donna non dipende dalle norme, ma dagli straordinari. Gli uomini li fanno, mentre le donne preferiscono stare a casa con i propri figli. Diciamo le cose come stanno.”
Con queste parole, pronunciate ieri durante le indicazioni di voto su alcune proposte di legge per introdurre modifiche alle leggi regionali n.25/2009 e n.32/2008 sulle quote rosa, il capogruppo della Lega Nord in Regione Lombardia, Massimiliano Romeo, ha voluto liquidare così la condizione delle donne nella società e nel lavoro.
Ma il suo “intervento politicamente scorretto”, come lo stesso Romeo lo ha poi definito, è di fatto anche culturalmente scorretto. E non fa i conti con la realtà delle donne in Italia.