Presentazione libro: Un messinese di nome Shakespeare
“Date a Cesare quel che è di Cesare e Dio quel che è di Dio”
In questa semplice frase tratta dal Vangelo, e con questo suo ultimo romanzo, l’autoe vuole esprimere l’amore che nutre per la sua Messina, una città che nel secolo XVI poteva vantarsi di essere una delle più grandi e potenti d’Europa.
Egli vuole ricordare, n particolare, l’insigne scienziato Francesco Maurolico, matematico, astronomo, architetto e storico; il pittore Antonello, conosciuto universalmente come Antonello da Messina, i cui dipinti sono sparsi ni musei di tutto il mondo e poi lui, il grande attore e scrittore William Shakespeare che altri non era che il messinese Michelangelo Florio, fuggito da Messina con la sua famiglia per sottrarsi alle persecuzioni della Santa Inquisizione per le idee calviniste del padre Giovanni.
Perché gli archivi che custodiscono le opere di Shakespeare non vengono aperti ed il contenuto portato a conoscenza di tutti? Forse perché si verrebbe a sapere che furono scritte in italiano e poi tradotte dalla moglie di lui?
Se il Comune di Messina ha concesso la cittadinanza post-mortem all’insigne uomo di teatro, la motivazione doveva pur essere fondata su fatti concreti, ma la lettera inviata alla Regina Elisabetta ha avuto come risposta un semplice: NO COMMENT.
I messinesi ricordino che William Shakespeare era il loro concittadino Michelangelo Florio: solo lui avrebbe potuto scrivere “mizzica” in un suo lavoro, l’altro, l’inglese, no di certo.
Nasce a Messina nel 1939, settanta giorni prima che le orde naziste invadessero la Polonia. Questo riferimento alla nazione del grande Papa non è casuale: da essa l’autore ha avuto esperienza, cultura ed amore.
Entrato nel 1953 nella grande famiglia degli scout, fa dell’altruismo la sua bandiera: è al fianco dei volontari dei Vigili del Fuoco, delle Guardie Forestali, degli operatori della Croce Rossa là dove le calamità naturali lo richiedono.
Sin da ragazzo dimostra una grande passione per la scrittura. Collabora con la rivista mensile CHIL di Vicenza, con resoconti ed articoli. Scrive poi per un’Agenzia Stampa di Torino, e pubblica saltuari articoli sulla Gazzetta del Sud di Messina.
L’orgoglio per la divisa militare dei suoi fratelli ufficiali, lo spinge, ma inutilmente, a presentarsi volontario appena diplomato.
Ai primi degli anni sessanta fa parte del Club Alpino Italiano nella Sezione di Messina.
Le esperienze maturate come scout fino ai wood badge, il lavoro intrapreso come rappresentante d commercio, l’attività agonistica in campo nazionale nel tiro con l’arco, l’appartenenza all’associazione mondiale Servas e la grande passone per i viaggi, lo portano a visitare l’Italia e l’Europa intera approfondendo, così, la conoscenza dell’animo umano, nonché gli usi ed i costumi dei popoli che radicano in lui il sentimento dell’amicizia che rappresenta la vera finalità dei suoi romanzi.
suoi romanzi:
Quelli del Quartiere Avignone. Adle 2010
Una luce da oriente. Adle 2012
Un dollaro per tre bandiere. On line 2013
Martino delle stelle.Adle 2014
Una croce nella neve. Vacat 2015
Valerie, gioia di vivere. Vacat 2016
Liuba, fiore della steppa. Vacat 2017
Riconoscimenti:
1° classificato nel concorso letterario nazionale “FIABASTROCCA” (Napoli, Sezione fiaba). Anno 2012
Finalista nella 6^ Edizione del premio letterario nazionale “ALBERO ANDRONICO” Sezione narrativa. Anno 2013