Visita guidata Convento di Santa Maria di Gesù Superiore
Visita guidata dei resti del Convento di Santa Maria di Gesù Superiore – (Tomba di Antonello da Messina)
Prenotazione obbligatoria mezzo mail: amipreside@alice.it
Il Convento di Santa Maria di Gesù Sup. a Ritiro/Messina
Da circa quattro anni una sparuta pattuglia di volontari è impegnata, settimanalmente (Sabato mattina o pomeriggio) a ripulire un sito di grandissima importanza storico-culturale -archeologico. Si tratta dei resti dell’antico Convento di S. Maria di Gesù, poi detto superiore, per distinguerlo da quello inferiore, sorto successivamente, più vicino alla città (1462). Questo Convento fu il primo nato in Sicilia dell’ordine dei frati minori osservanti per opera del beato fra Matteo d’Agrigento, seguace di fra Bernardino da Siena (1418 secondo la maggior parte degli storici locali).
Ma oltre questo primato il Convento originario, realizzato nel 1166 dai frati Carmelitani, su preesistenti resti di antiche terme romane, è il primo di quest’ordine in Europa, dopo quello sorto in Terra Santa.
Ma non è tutto. Il sito conserva le spoglie mortali di ANTONELLO da Messina che, a seguito di due disastrose alluvioni, rimangono sepolte nella fanghiglia, a circa 15-20 metri sotto terra dal piano di calpestio dell’attuale chiesetta, riportata alla luce dopo gli scavi della Soprintendenza di Messina, del 1989. Il sito è di proprietà della vicina Parrocchia di Ritiro, che prende lo stesso nome dell’antico Convento “S. Maria di Gesù Sup.”. Mentre la Regione ha posto il vincolo e lo ha messo sotto tutela. La Cooperativa Sociale Onlus “Trapper” gestisce il sito e ne cura la pulizia e fruizione.
La sepoltura nel sito è attestata dal testamento dettato dallo stesso Antonello al notaio Antonio Mangianti, il 14 Febbraio del 1479 e comprovato da tutti gli atti stilati dallo stesso notaio per quel sito, indicato sempre con “S.MARIAE de IESU.” Confermato anche da una recente segnalazione da parte di un erede dello stesso notaio, Paolo Erasmo Mangianti, professore genovese che ci ha segnalato una lapide funeraria esistente a Barcellona P.G. (ME), presso la cappella Picardi sita in via Matteo Bellinvia, n.50. La lapide, recante la data 1476, si trovava nel Convento di S. Maria di Gesù sup. e spostata successivamente (probabilmente dopo la realizzazione della cappella di famiglia e a seguito di qualche evento alluvionale) a Barcellona. Una ricerca effettuate nel libro dei morti della chiesa di S. Giuliano e in quella di S. Matteo ci danno la conferma che tutte le sepolture avvenute nel Convento in parola venivano indicate allo stesso modo dell’atto del notaio Mangianti, anzi ancora alle fine del’500 due sepolture venivano indicate con l’antico nome di “ecclesia di S. Maria del Monte Carmelo.”
Il sito era diventato negli anni un vero e proprio deposito di rifiuti, oltre la vegetazione cresciuta a dismisura che occultava l’area e ne impediva la semplice vista. Grazie anche al contributo di tanti volontari occasionali e di altre Associazioni (dalla Lega Ambiente dei Peloritani, al FAI, agli Scout, etc.) adesso il sito è visibile e fruibile, anche se è necessaria una costante pulizia e scerbatura, oltre una costante sorveglianza, considerato che più volte ci sono stati sottratti degli attrezzi di lavoro.
Recentemente sono stati fatti anche dei sondaggi, grazie al CNR di Messina che attraverso il geo radar e i dati raccolti si è avuta la conferma scientifica dell’esistenza di locali sottostanti l’attuale chiesa (eretta dopo l’alluvione del 1885), cosi come rilevato in sede di sopralluogo.
I resti di questa chiesa rischiano di crollare definitivamente se non si attua una copertura a salvaguardia. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto dall’Autorità Portuale di Messina la concessione di alcune capriate che dovranno servire per la copertura della chiesa. Le capriate a sua volta verranno integrate con del vetro policarbonato e un impianto solare che consente – senza creare “ violenze” al sito – la visuale anche in orari serali e notturni.
La Parrocchia ha già sostenuto il costo dello smontaggio e del trasferimento delle capriate. Adesso occorrono circa 20.000,00 euro per provvedere alla copertura, cosi come accennato. Questa ci consente, oltre a salvaguardare il sito, anche a predisporre il progetto di scavo – che deve essere condiviso dalla Soprintendenza, con la quale si collabora in stretta sinergia – nella chiesa sottostante e nella relativa cripta, in tutta sicurezza e senza compromettere le strutture.
Il progetto per la copertura è in fase avanzata di elaborazione per essere poi sottoposto al vaglio della Soprintendenza.
Prima dell’arrivo dell’inverno è necessario realizzare tutto ciò, altrimenti si rischia di vanificare tutto il lavoro fin qui svolto da tanti stoici volontari.
Il Coordinatore dei Volontari
Giuseppe Previti
I tesori nascosti della nostra città
di Gabriella Inzodda
Neanche il tempo inclemente ha dissuaso gli interessati, fra cui molti soci AIIG, sezione di Messina, dall’intervenire, il 6 giugno 2017, ad un appuntamento culturale presso il Convento di S. Maria di Gesù, ubicato salendo a destra del Viale Giostra. Esso è il primo Convento dei frati Minori Osservanti in Sicilia e il primo Convento Carmelitano in Europa.
Le fonti storiche ne datano l’origine al 1166.
Il nutrito excursus storico del Dott. Giuseppe Previti ha rapito l’attenzione degli intervenuti, che per qualche ora sono stati proiettati nel passato, al fine di conoscere interessanti notizie su ciò che impreziosisce il territorio messinese.
Successivamente è cominciato il loro giro tra i resti di quanto estimatori e volontari hanno riportato alla luce con grande dedizione, per metterlo a disposizione di tutti.
Questo luogo di culto e di preghiera, con annesso luogo di sepoltura nelle cripte sotterranee, è stato costruito anche con i resti di terme romane: di esse oggi rimangono alcune colonne.
Il Monastero fu poi spostato alla foce della fiumara S. Michele, su un terreno di proprietà di Pietro Pavia.
Vicino al Convento vi era un luogo d’accoglienza per bisognosi e malati occasionali, che poi si trasformò in luogo di cura.
Venivano anche ospitati i pellegrini che, fra l’altro, andavano in Terra Santa, oppure a Santiago de Compostela in Spagna, dove vi era la tomba di S. Giacomo Apostolo.
Questo percorso era noto come Via Francigena.
Alcuni reperti sono stati mostrati ed apprezzati. Le emozioni provate in loco rendono i visitatori protagonisti di un vero e proprio capolavoro storico.
Tutto ciò però va tutelato, e pertanto è in fase di attuazione la realizzazione di capriate, che verranno integrate con pannelli di policarbonato, e che dovranno servire per la copertura della chiesa.
Auspicando sempre più visibilità dopo tanto lavoro certosino in un’area piena di storia, vanto per Messina, ringraziamo il Dott. Previti e tutta la squadra di infaticabili esperti ed amatori, per aver riportato alla luce ciò che silenziosamente la nostra madre terra messinese ha custodito per secoli.
Sostenere anche con il 5 per mille questo ardito progetto è prova di crescita intellettuale e di rispetto per le nostre tradizioni.