Presentazione del volume Ricordi e riflessioni sul far della sera del Prof. Francesco Speciale
Premessa
Verso il tramonto lo sguardo si volge indietro e la mente ripercorre, analizzandole, le diverse tappe della vita. Il tempo è trascorso veloce e la frenesia degli anni giovanili, proiettati verso il futuro, ha condizionato il tentativo di fissare, in modo articolato ed organico, gli attimi fuggenti: i ricordi però, anche se sbiaditi, restano relegati negli angoli reconditi della memoria, pronti ad emergere qualora le circostanze sollecitino la loro presenza.
Analoga sorte è toccata a fatti ed avvenimenti dell’età matura, quando l’intenso impegno professionale, scolastico, culturale, sociale e politico è stato così totalizzante da non lasciare spazio per diari e memorie scritte.
Giunge però il momento in cui la mente si ripiega su se stessa, in cui si tirano le somme, si fanno i consuntivi e, nel contempo, si sente la necessità di lasciare traccia della propria visione del mondo, della propria filosofia di vita, di come abbiamo vissuto ed interpretato fatti, episodi, idee, dibattiti, in sostanza di tutto ciò che quotidianamente ha accompagnato e segnato la storia personale e quella della comunità in cui si è inseriti.
Il confronto con gli altri, a qualsiasi livello, ed il rapporto con l’ambiente circostante, in tutte le sue componenti, hanno costituito poi premessa e stimolo per una costante ed assidua interazione, al fine di sottoporre a vaglio critico i pensieri maturati e le valutazioni acquisite. Nell’assoluto rispetto della diversità e pluralità di idee ed interpretazioni di fatti e avvenimenti, sono stati selezionati e riportati solo i commenti ritenuti più pertinenti per una migliore conoscenza ed una comprensione maggiormente significativa dell’argomento in questione.
Quanto sopra mi ha spinto a raccogliere in un compendio diverse riflessioni, pubblicate sui social nel periodo 2010-2022, senza 8 altra pretesa se non quella che i miei nipoti, quando nel tempo lo sfoglieranno e ne leggeranno qualche pagina, possano ricordare e conoscere il loro nonno in modo più completo ed approfondito.
Recensione di Giuseppe Rando
IN MARGINE ALLA PRESENTAZIONE DI UN LIBRO
Mi scuso con i miei amici perché mi accingo a scrivere, per la prima volta, su un libro che non ho ancora letto: proprio io che, da anni, combatto contro il malcostume di molti tuttologi i quali, credendo di sapere tutto, non leggono nulla, scrivono – quando scrivono – d’altro e parlano di tutto.
Ho assistito, ieri sera, invero, alla presentazione del libro di Francesco Speciale, “Ricordi e riflessioni sul far della sera” (Edizioni Smasher, Barcellona P. G. 2023), organizzata dall’ADSeT e condotta, con l’abituale maestria, da Gustavo Ricevuto, rimanendo colpito dalla novità dei contenuti che venivano offerti all’attenzione dell’uditorio: la mia è, dunque, a voler essere precisi, una prima, cursoria reazione scritta alla presentazione di un libro: c’è sempre una prima volta.
In realtà, nel seguire la calibrata relazione della professoressa Maria Teresa Collica, la quale ha illustrato il libro svolgendolo attorno a poche parole chiave e leggendo passi illuminanti dello stesso, ne ho potuto delibare, come tutti gli astanti, in attesa di una lettura capillare, la speciale caratura di testo in bilico tra autobiografismo, tensione politica e vocazione morale.
Mi ha, in specie, colpito la chiarezza con cui l’autore – a detta della relatrice – non si perita di affrontare problemi cruciali del nostro tempo, della scuola, della società, della politica, della religione, con una sguardo alto, circolare, allargato ed equilibrato (che spazia dai fatti minuti di Barcellona P. G. a Martin Luther King, dalla mitologia al Covid, da Platone a Trump – Biden, dalle fake news alla legge Zan, dal problema dell’emigrazione a quello del Bene e del Male, dal rapporto tra Stato e Chiesa a quello tra cristiani e cattolici, dall’aggressione della Russia all’Ucraina alla necessità di cercare la pace), senza trincerarsi dietro formule usuali e posizioni di comodo.
Tanto che, nell’ascoltarla, mi è tornato in mente un aforisma sessantottino (forse di origine maoista): «La provincia conquista il centro»: ovviamente trasferito dalla politica alla letteratura.
Non capita spesso, per la verità, a Messina («il centro») che si affrontino, in un libro, con tanta serenità e competenza (da verificare ovviamente, attraverso la lettura diretta del testo), argomenti così complessi e di non facile soluzione.
Qui da noi – lasciatemi dire – prevale il politically correct o, comunque, una certa reticenza, di fronte ai problemi reali di questo travagliato periodo della storia, laddove ci sarebbe bisogno di voci libere di intellettuali che denuncino il male per propiziare il cambiamento in meglio. E bisognerebbe, per converso, diffidare di chi dice di amare la sua città (o il suo milieu) e non ne denuncia mai i difetti, piccoli o grandi che siano: o è un ipocrita o ama solo sé stesso.
Francesco Speciale è nato a Torino nel 1942. Si è laureato in Storia e Filosofia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Messina.
Ha insegnato come docente di materie letterarie in diversi istituti scolastici. Ha ricoperto per trentadue anni la carica di Dirigente Scolastico. È stato membro della Commissione giudicatrice per il conseguimento dell’abilitazione in materie letterarie nella scuola media. È stato presidente del concorso ordinario di lettere scuola media; componente della VII commissione concorso a preside scuola media a Roma; mebro del Consiglio Scolastico Provinciale; fondatore e presidente dell’associazione culturale “A.R.C.O.” di Barcelloona Pozzo di Gotto; presidente della Società “Dante Alighieri” sezione di Barcellona P.G.; presidente degli ex allievi salesiani.
È stato Sindaco per due mandati del Comune di Barcellona P.G.
È Stato redattore della rubrica storico-letteraria sul settimanale “Agorà”.
Ha già pubblicato “Corso di aggiornamento per personale direttivo e docente dei corsi sperimentali di scuola media per lavoratori” (Edizioni Spes, Milazzo 1985) e “Didattica operativa” /Carbone editore, Messina 1988).