“C’è ancora domani”, la voce sociale di Paola Cortellesi
C’è bisogno di storie vere, di affrontare temi di attualità con la capacità di attrarre e fare discutere qualsiasi, differente, persona. Ne ha bisogno il cinema, quello delle sale e del grande schermo, rimasto debilitato dalla pandemia, e anche la comunità umana, ogni giorno. Paola Cortellesi, con il suo primo film da regista “C’è ancora domani”, è riuscita a ricreare questo equilibrio, questo nuovo stupore e senso di partecipazione. Lo dimostrano non solo i Premi ottenuti (Biglietto d’oro 2023, e i premi ricevuti durante l’ultima Festa del Cinema di Roma: Premio del Pubblico, Premio Speciale della Giuria e Menzione speciale Migliore Opera Prima), ma soprattutto il dibattito che dal 26 ottobre anima le piazze reali e quelle dei social.
La scelta artistica di realizzare il film in bianco e nero non è legata semplicemente al periodo storico in cui la vicenda di Delia/Paola Cortellesi, in una Roma liberata, è ambientata, il secondo dopoguerra. A dare colore ci pensano le musiche, di ieri e di oggi. L’altro copione in scena, che si dimostra capace di arrivare a tutti, nei momenti più salienti del film. E sono proprio le musiche, infatti, che sanno attutire i pugni nello stomaco che arrivano stando seduti sulle poltrone in sala, fino alle lacrime e persino fino alla speranza. A volte si ride, altre volte si applaude. Ma sempre partecipando e condividendo, anche se da una sala cinematografica, la vicenda umana raccontata da Paola Cortellesi.
La storia delle donne, di tante donne normali e rimaste sconosciute ricordate nel film, è senza tempo. Storie di donne, incastrate in un’epoca che resta sempre un passo indietro rispetto ai loro diritti, e che provano a contrastare la violenza. La storia poi di una madre che difende sua figlia. E che ogni giorno diventa capace di affrontare la sua, personale, Resistenza. E l’emancipazione, la difesa dei diritti alla fine della pellicola commuovono. Lasciando un piacevole e luminoso senso di meraviglia, che resiste all’uscita dalla sala.
“C’è ancora domani” è un impegno, una promessa. E l’artista Paola Cortellesi l’ha firmata, per tutte e tutti.
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