
La città di Messina nel XV secolo, in una Sicilia poco popolata, era il secondo aggregato urbano dell’isola dopo Palermo per numero di abitanti e importanza economica. Con i suoi casali periferici, probabilmente non superava i 35000 residenti, di cui solo circa 25000, dimoravano all’interno del circuito delle mura urbiche. In città vivevano numerose comunità originariamente non messinesi, che avevano trovato nei secoli, in quel territorio di nord-est della Sicilia aperto sull’oriente, soddisfacenti condizioni di vita e di lavoro. Importanti per numero di appartenenti quelle greca ed ebraica perché perfettamente integrate e per l’alto apporto culturale e il contributo economico che esse davano alla più vasta comunità cittadina. La comunità ebraica, molto numerosa con circa 180 famiglie, soprattutto formata da orefici, artigiani, tessitori, banchieri, medici, risiedeva prevalentemente tra il Duomo e il torrente Portalegni, nel quartiere detto Paraporto, attorno alla ...