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I “ Privilegi di Messina” sequestrati dalla Spagna nel 1679.

La storiografia italiana ha sempre rivolto particolare attenzione ai “privilegi“ di Messina, annullati e sottratti materialmente alla città dalla Spagna dopo la  rivolta degli anni dal 1674 al 1678. Grazie a più approfonditi studi, resi possibili sui quei documenti originali, rintracciati a Siviglia dopo oltre tre secoli, consistenti in  ben 1426 pergamene che contengono “privilegi, capitoli, documenti ecclesiastici e signorili, atti amministrativi e giudiziari e altro” datati dall’anno 1037 al 1632, scritti in latino, arabo e greco, è stato  possibile ampliare le conoscenze  sulla vita istituzionale, politica, sociale ed economica della città  dal medioevo all’anno del loro sequestro per ordine del re di Spagna Carlo II (Fig. 1). Si è potuto così capire quanto intensa fosse in quei secoli l’attività politica della città nell’ambito del viceregno spagnolo per assicurarsi vantaggi e poteri istituzionali esclusivi utili ad una comunità sempre in comp...

Ritrovamenti di Paxillus adelphus 

Paxillus delphus

 nel territorio boschivo siciliano  di Angelo Miceli & Carmelo Di Vincenzo  Articolo pubblicato su RdM (Rivista di Micologia), 2024, 67 (1): 89-95 Riassunto Gli autori descrivono due ritrovamenti di Paxillus adelphus effettuati nel territorio della provincia di Messina, in Sicilia, il primo nell’area boschiva del Comune di Sinagra, il secondo in quella del Comune di Novara di Sicilia. Questa specie fungina a crescita micorrizica risulta tipicamente legata in forma esclusiva ad essenze arboree appartenenti al genere Alnus (ontano).  Premessa Tra le numerose specie fungine rinvenute durante i lavori del Comitato Scientifico siciliano, svoltisi nell’autunno del 2022 nel Comune di Sinagra (ME), una posizione di rilievo deve essere riservata al ritrovamento di diversi esemplari di Paxillus adelphus, specie fungina ritenuta rara vista la specificità di crescita che la vede legata in simbiosi ectomicorrizica esclusiva con le piante di ontano.  La specie, poco nota ai nume...

Ragionando di incendi 

Con l’arrivo della stagione estiva, puntuale come Natale e Ferragosto, si ripresenta ogni anno il problema degli incendi rurali e boschivi, con le solite frasi ricorrenti tra la gente e negli organi d’informazione: “Un’annata come questa non s’era mai vista”, “A memoria d’uomo non si ricorda niente di simile”, e via di seguito.  Per convincersi che così non è da almeno un cinquantennio basta consultare le serie storiche elaborate a tutti i livelli (nazionale, regionale, provinciale e perfino comunale), peraltro facilmente accessibili. Io stesso sono testimone diretto di avvenimenti che smentiscono quell’assunto, vissuti in qualità di funzionario del Corpo Forestale regionale operante per molti anni in provincia di Messina. Eccone alcuni tra i più significativi:  Dal 14 al 17 agosto 1971 andarono in fumo centinaia di ettari di bosco ricadenti sugli opposti versanti dei Monti Peloritani, da S. Stefano Briga all’Annunziata e da Rometta a Villafranca. Per l...

Perché le società adottano scelte autolesionistiche

di Giuseppe Giaimi Via via che mezzi d’indagine sempre più sofisticati consentono di ricostruire con maggiore precisione la storia di alcune grandi civiltà del passato ormai estinte, tanto evolute e potenti al loro tempo da lasciare stupefatti per la grandiosità delle opere giunte fino a noi, si scopre che molte di esse collassarono a causa di una cattiva gestione delle risorse ambientali sulle quali avevano prosperato per secoli (deforestazioni su vasta scala, sterilizzazione di terreni ripetutamente coltivati, dissesti idrogeologici indotti, poco accorta gestione delle acque, estinzione in massa di piante e animali, incauta introduzione di specie aliene, e così via).  Di fronte a tale costatazione ci si chiede come sia possibile che interi popoli, e in particolare le loro classi dirigenti che di quelle scelte portano la maggiore responsabilità, abbiano potuto commettere errori così maldestri, senza rendersi conto per tempo che, prosciugando le fonti del loro sostentamento...

L’Isola di Pasqua, dalla sua storia un monito per l’umanità

Cercando di mettere ordine in una pila di libri letti negli ultimi anni, mi sono imbattuto nel saggio del biologo e antropologo statunitense Jared Diamond, premio Pulitzer per la saggistica del 1998, dal titolo: Collasso. Come le società scelgono di morire o di vivere (Einaudi, 2005). In esso vengono vagliati in dettaglio i fattori di vario ordine e grado che avrebbero portato, di volta in volta, al crollo repentino e irreversibile di tante civiltà, di cui spesso ci capita di ammirare le rovine di opere grandiose che ci lasciano increduli. Scorrendo l’indice del libro mi sono soffermato su un caso, fra i tanti esaminati dall’Autore (Micenei, Anasazi, Maya, Incas, Vichinghi, ecc.), che a suo tempo mi aveva colpito particolarmente: la storia dell’Isola di Pasqua (Rapa Nui per i locali). Ho voluto rileggere il capitolo e, trovatolo interessante come ricordavo per gli insegnamenti che se ne possono trarre, mi sono deciso a stendere questa nota a beneficio di coloro che il l...

Messina, la trasformazione del confine terracqueo: 1598-1621

Dalle mura urbiche alla prima Palazzata di Jacopo Del Duca. L’imperatore Carlo V accompagnato dal viceré Ferrante Gonzaga, durante  la sua  breve permanenza a Messina nel 1535, per dare un più razionale assetto a quel territorio della Corona spagnola in continua crescita demografica ed economica,  collocato sul principale fronte di scontro tra Spagna e Impero Ottomano, disponeva  la realizzazione di importanti trasformazioni urbanistiche che ne modificarono  la fisionomia che in quei primi anni del Cinquecento permaneva ancora con caratteristiche medievali . Le recenti conquiste della flotta di Solimano sulla costa africana, il territorio di Algeri nel 1529, l’isola di Rodi nel 1522 abbandonata dai Cavalieri dell’Ordine militare di S. Giovanni rifugiatisi a Malta, consentivano agli Ottomani di controllare le rotte commerciali del Mediterraneo orientale.  Il “pericolo turco” rappresentava uno dei principali problemi esistenziali dei siciliani e dei messinesi i...

Il CINEFORUM ORIONE  di  Messina

festeggia  sessant’anni di vita Nato nel 1963, per iniziativa di Ubaldo Vinci (cui, di recente, è stata conferita la carica di “Presidente onorario) e di un gruppo di appassionati di cinema (tra cui vorremmo ricordare almeno il compianto Pino Corallo), il “Cineforum Don Orione” (ora semplicemente “Orione”) è l’associazione culturale cinematografica più longeva di Messina (e tra le più antiche d’Italia) ed ormai l’unica della città; una vera e propria “istituzione”, con i suoi sessant’anni di ininterrotta attività, che proprio quest’anno sta “festeggiando”. Ha assunto questa denominazione perché è nato – e per moltissimi anni ha svolto la sua attività –  presso il “Cinema Orione”, annesso all’Istituto Don Orione di Messina, in seguito alla cui chiusura (nel 2000) si è dovuto “spostare” in altri locali, fino all’attuale “storico” cinema Lux, che è stato “recuperato” alla città, diventando la sede operativa dell’As...

“C’è ancora domani”, la voce sociale di Paola Cortellesi 

C’è bisogno di storie vere, di affrontare temi di attualità con la capacità di attrarre e fare discutere qualsiasi, differente, persona. Ne ha bisogno il cinema, quello delle sale e del grande schermo, rimasto debilitato dalla pandemia, e anche la comunità umana, ogni giorno. Paola Cortellesi, con il suo primo film da regista “C’è ancora domani”, è riuscita a ricreare questo equilibrio, questo nuovo stupore e senso di partecipazione. Lo dimostrano non solo i Premi ottenuti (Biglietto d’oro 2023, e i premi ricevuti durante l’ultima Festa del Cinema di Roma: Premio del Pubblico, Premio Speciale della Giuria e Menzione speciale Migliore Opera Prima), ma soprattutto il dibattito che dal 26 ottobre anima le piazze reali e quelle dei social.  La scelta artistica di realizzare il film in bianco e nero non è legata semplicemente al periodo storico in cui la vicenda di Delia/Paola Cortellesi, in una Roma liberata, è ambientata, il secondo dopoguerra. A dare colore ci pen...

Leucocoprinus fragilissimus

Leucocoprinus fragilissimus

Raro ritrovamento boschivo sui Monti Peloritani di Angelo Miceli & Carmelo Di Vincenzo Articolo pubblicato su RdM (Rivista di Micologia), 2022: 65 (3): 87-94 Premessa Abbiamo avuto modo, in precedenti nostri contributi micologici, di evidenziare come, da diversi anni ormai a questa parte, si stia assistendo alla trasmigrazione di varie specie fungine dalle aree tropicali di origine verso le regioni del mediterraneo dove sembra abbiano trovato una situazione ambientale ideale alla loro fruttificazione e diffusione. Ricordiamo, tra i nostri precedenti ritrovamenti, a mero titolo indicativo, Amylosporus campbellii (Berk.) Ryvarden (1977) [Cfr. Miceli et al., 2020] Inonotus rickii (Pat.) D.A. Reid (1957) [Miceli & Di Vincenzo in fase di pubblicazione]; ritrovamenti, questi, che uniti ai numerosi altri di varie specie fungine segnalati dagli studiosi di micologia, lasciano facilmente dedurre come le specie tropicali si stiano facilmente acclimatando alle nostre latitudini costituend...

Un Evento Storico Nell’oasi Di San Pier Niceto

San Pier Niceto, il comune dell’entroterra tirrenico della provincia di Messina a una trentina di chilometri dalla città capoluogo, si segnala viepiù come luogo accogliente, aperto, luminoso, ricco di splendori artistici – le sue dieci chiese, perlopiù settecentesche, conservano affreschi, statue, altari barocchi di eccezionale bellezza – e di incantevoli paesaggi naturali. Ieri sera, a incrementarne il fascino, vi si è svolto un evento che scavalca di fatto ogni altra contingenza locale, messinese e siciliana, per proiettarsi decisamente nella storia: l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Domenico Nastasi, su impulso, in ispecie, dell’assessore alla cultura Giuseppe Ruggeri, ha concesso all’unanimità la cittadinanza ordinaria allo scrittore, artista e drammaturgo Emilio Isgrò, noto in Italia e all’estero, anche per la rivoluzione delle famose «cancellature». Quanto dire, in primis, che San Pier Niceto ha acquisito di fatto, con questa iniziativa, un...

Il contributo immateriale delle piante all’avanzamento della civiltà.

Corbezzolo, l'albero italico

In tutte le culture e in ogni epoca la vita dell’uomo si è intrecciata indissolubilmente, tanto sul piano materiale quanto su quello simbolico, alla vita delle piante, sia singolarmente considerate, sia fra loro aggregate a formare prati, siepi, macchie, foreste. Oltre al sostentamento e agli altri benefici tangibili che da sempre hanno assicurato al genere umano (vedi mia nota del 6 maggio 2023 apparsa su questo stesso sito), esse sono anche servite a concepire e trasmettere idee fondamentali sull’origine della vita e sue varie manifestazioni, chiamando in causa aspetti religiosi, magici, scaramantici, rituali, artistici, filosofici, poetico-letterari. Con incursioni in campi insospettabili come l’architettura, l’ingegneria, la genetica, la chimica, la climatologia, fino a coinvolgere da ultimo la psicologia, l’economia, l’organizzazione sociale, la politica. Un campo sterminato, come si vede, che un trattato non basterebbe a sondare come dovuto. È giocoforza, pertant...

Amanita ponderosa – studio morfologico e filogenetico

Amanita ponderosa

Studio morfologico e filogenetico di una raccolta dalla Sicilia di Amanita ponderosa e considerazioni sullo stato delle conoscenze della serie Amidella a livello globale di Angelo Miceli, Carmelo di Vincenzo, Marco Della Maggiora L’articolo completo, in forma originale, è stato pubblicato su “Micologia Toscana” Bollettino dell’Associazione Gruppi Micologici Toscani (AGMT), Anno 2022, n.43: 9-33 Riassunto Gli autori presentano i risultati dello studio approfondito di una raccolta di Amanita ponderosaeffettuata nel territorio dei Monti Nebrodi, nel Comune di Ficarra (Messina, Sicilia), confermando la presenza di tale specie sul territorio italiano anche su base filogenetica. Lo studio, oltre che morfologico, propone anche un confronto della sequenza ITS ricavata dalla raccolta con quelle delle specie attribuite alla serie Amidella al momento disponibili. Contestualmente, vengono riportate alcune considerazioni sulla serie Amidella a livello globale, discutendone lo ...

Quanto siamo consapevoli della nostra totale dipendenza dal mondo vegetale?

In alcune note apparse su questo stesso sito, ogni volta che si è offerta l’occasione, ho fatto accenno al rapporto che intercorre tra noi umani e le piante, evidenziando anche il nesso causale e temporale. In questa sede mi propongo di ritornare sul tema in forma più ampia ed organica, sia pure nei limiti che mi sono imposti onde non appesantire più di tanto la lettura. Per introdurre l’argomento, riformulo le domande tante volte rivolte alle scolaresche che ho frequentato molti anni fa: “Cosa in concreto ci offrono le piante”? “Potremmo vivere senza di esse”? Ricordo che i ragazzi interpellati si sforzavano di elencare i prodotti e i benefici singoli avuti in dono dal mondo vegetale: ossigeno, frutta, verdura, legno, difesa idrogeologica e poco altro. Al termine del dibattito, tutti insieme si conveniva che la risposta sarebbe potuta essere molto più semplice e concisa, del tipo: “Le piante ci mettono a disposizione tutto quanto ci serve per vivere e condurre...

L’infinito di Leopardi: dalla «siepe» dei limiti recanatesi all’«immensità» illimitata dell’essere

“A tutti coloro che amano la letteratura e, in particolare, agli studenti e ai professori di tutte le Scuole Secondarie di Secondo Grado e dei Dipartimenti umanistici dedico, con un pizzico di orgoglio cariddoto, questa nuova (e forsanche rivoluzionaria) interpretazione del più famoso idillio della letteratura italiana.“ Giuseppe RANDO La critica letteraria non è un’attività divinatoria né tampoco creativa, bensì una disciplina condotta sui testi, secondo parametri e modelli codificati, a fini perlopiù conoscitivi, valutativi, descrittivi, comunque anti-impressionistici. È anche assimilabile a un’indagine poliziesca sempre aperta e mai portata a compimento. Giuseppe Petronio era solito parlare dell’opera d’arte come di uno scrigno che si apre con molte chiavi (cioè con molti metodi critici), ma giammai tanto da svelare totalmente e a tutti il suo tesoro. La metafora – indovinata invero – rinvia alla concezione laica, moderata, possibilistica, relativistica de...

La scomparsa del quartiere di Terranova conseguenza della ribellione di Messina alla Spagna del 1674

Messina in un tempo di crisi politica, economica e sociale L’economia siciliana nei primi anni del secolo XVII si regge prevalentemente sulla produzione del grano negli estesi latifondi (i feudi) del centro e dell’ovest dell’isola e della seta nei territori attorno alle città di Messina, Catania e Palermo. Messina controlla politicamente e amministrativamente un vasto comprensorio il “Distretto del Val Demone” esteso tra il fiume Alcantara a sud e la cittadina di Tindari a nordovest ed esercita una forte influenza commerciale oltre lo Stretto nei centri della Calabria meridionale. La città dello Stretto in quei decenni ha una elevata autonomia politica e commerciale grazie a franchigie, esenzioni e facilitazioni fiscali e amministrative di cui gode fin dal XIII secolo concesse dai sovrani in cambio di frequenti ingenti donativi e nel tempo mantenuti attraverso l’istituto giuridico della conferma da parte del sovrano. Essa si ritiene quasi una repubblica autonoma all...

Cosa ho imparato da Piero Angela

Queste righe vogliono essere un piccolo omaggio ad uno dei personaggi pubblici contemporanei che più ho seguito ed apprezzato per le sue rare qualità umane e professionali: garbo, modestia, impegno civico, vastità del sapere, coerenza nei comportamenti, molteplicità d’interessi, chiarezza espositiva congiunta a rigore scientifico, esposizione accattivante anche di argomenti complessi, serenità e coraggio nell’affrontare la malattia e la morte (ricordo ancora con commozione la lettera d’addio vergata di suo pugno poco prima di lasciarci).  Pochi, ritengo, siano le persone che non hanno conosciuto Piero Angela e le sue variegate attività. A costoro basta ricordare alcuni dati essenziali: 42 libri sugli argomenti più disparati, scritti in solitario, col figlio Alberto, con amici e collaboratori; 34 serie televisive che lo hanno visto autore e conduttore dal 1968 al 2022; 5 videocassette enciclopediche per ragazzi su natura, animali e astronomia; 5 grandi collane DVD sulla...

Hydnum repandum L. (1753)

Hydnum repandum Foto Angelo Miceli

di Angelo Miceli & Carmelo Di Vincenzo Comunemente conosciuto, su tutto il territorio nazionale, con la denominazione volgare di “Steccherino dorato”, con la quale si è soliti fare riferimento anche ad altre specie fungine appartenenti allo stesso genere, Hydnum repandum, specie polimorfa per la variabilità della forma, delle dimensioni e del colore [Papetti et al., 2004] a crescita ubiquitaria, indifferentemente nei boschi di latifoglie, aghifoglie o misti, risulta essere facilmente riconoscibile soprattutto per la particolare conformazione dell’imenoforo che evidenzia numerosi piccoli aculei molto serrati e per diversi altri particolari cui faremo riferimento nel corso della nostra “Riflessione Micologica”. Genere Hydnum L. nom. sanct. Sp. pl. 2: 1178 (1753) Autore sanzionante: Fries, Syst. mycol. 1: 397 (1821) Specie tipo Hydnum repandum L. nom. sanct. Sp. pl. 2: 1178 (1753) Etimologia: Hydnum dal greco ὔδνον (hýdnon) = tubero. Si ritiene che il nome ...

Inonotus rickii

Inonotus rickii

Nuovo ritrovamento in Sicilia a Rometta Marea (ME) di Angelo Miceli e Carmelo Di Vincenzo L’articolo completo, in forma originale, è stato pubblicato su “Micologia Toscana” Bollettino dell’Associazione Gruppi Micologici Toscani (AGMT), Anno 2021, n. 3: 45-55  Premessa Siamo ormai abituati, anche sulla scorta dei nostri precedenti ritrovamenti riferiti ad altre interessanti e rare specie fungine, alle numerose sorprese che il territorio messinese riserva agli studiosi di micologia: protagonista del presente contributo è Inonotus rickii, interessante specie lignicola di origine tropicale appartenente al gruppo informale dei polipori, oggetto di nostri recenti ritrovamenti, che è solita fruttificare ormai da alcuni anni nel territorio messinese. Nei primi giorni del mese di agosto dell’anno 2019 gli autori ricevono la segnalazione della crescita di una specie fungina a conformazione quasi perfettamente globosa e saldamente attaccata al substrato: un albero vivente di Alb...

Podoscypha multizonata (Berk. & Broome) Pat. (1928)

di Angelo Miceli, Carmelo Di Vincenzo, Francesco Mondello L’articolo completo, in forma originale, è stato pubblicato su “Rivista di Micologia” Bollettino dell’Associazione Micologica Bresadola, Anno 2022, 65 (1): 71-78 Riassunto Gli autori descrivono un ritrovamento effettuato nel territorio boschivo dei monti Peloritani, nel Comune di Tripi, nel territorio metropolitano della città di Messina, di Podoscypha multizonata, specie lignicola originaria da aree tropicali, ambientata in Europa ma considerata rara ed inserita, in alcuni paesi, nella Red list delle specie a rischio di estinzione (Læssøe & Ibarguren, 2014). Introduzione Ancora una volta il territorio boschivo dei monti Peloritani regala, agli studiosi di micologia, il ritrovamento di una bella e interessante specie fungina a crescita lignicola che è solita fruttificare alla base o sulle radici interrate di vecchie querce (Quercus spp.) o, a volte, di faggio (Fagus sylvatica) o, anche, genericamente, di col...

Come l’uomo ha fatto della Terra un mondo artificiale

Una notizia apparsa sull’autorevole rivista inglese Nature alla fine del 2020, poi ripresa in tutto il mondo da giornali e testi specializzati, è di quelle che lasciano increduli. Ecco di che si tratta.  Secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze Ambientali e Forestali dell’istituto israeliano Weizmann, centro di ricerca fra i più prestigiosi al mondo, la specie umana avrebbe messo a segno quell’anno un record non comune: il peso dei manufatti disseminati sulla superficie terrestre nel tempo (fabbricati, strade, ferrovie, porti, aeroporti, ecc.) avrebbe per la prima volta superato quello di tutti gli esseri viventi in atto presenti sul pianeta (piante, funghi, alghe, batteri, animali, uomo compreso), sia pure al netto dell’acqua contenuta nei loro tessuti. La cifra finale, calcolata, a quanto pare, con rigorosi metodi scientifici e con ridotti margini di errori, è perfino difficile da immaginare: 1.100 miliardi di tonnellate (in...

C’era una volta la “Festa degli alberi” 

Il 21 novembre di ogni anno è dedicato in Italia alla così detta “Giornata nazionale degli alberi”, istituita dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio con la legge 14 gennaio 2013, n. 10, in sostituzione della più antica “Festa degli alberi”, andata nel frattempo in disuso.  Scopi dichiarati all’art. l, primo comma, della legge 10 sono: perseguire, attraverso la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo, l’attuazione del protocollo di Kyoto, ratificato ai sensi della legge 1º giugno 2002, n. 120, e le politiche di riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico, la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell’aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all’albero nella cultura italiana e la vivibilità degli insediamenti urbani. A fronte di obbiettivi tanto ambiziosi ci si aspetterebbe uno spiegamento di forze all’altezza del compito e una forte mobilitazione dell’opinione pu...

Che fine ha fatto la vecchia questione meridionale?

Prendendo le mosse dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (l’ormai famoso PNRR, il progetto con cui l’Europa ha destinato all’Italia oltre 220 miliardi, di cui 82 da riservare al Mezzogiorno in qualità di area depressa), due lavori apparsi alla fine del 2021 (in verità non molto valorizzati dai mezzi d’informazione) hanno riportato in auge un argomento scomparso da anni dal dibattito politico e culturale nazionale: “la questione meridionale”. Uno di essi (un articolo apparso su quotidiani italiani intitolato Divario Nord-Sud) è del sociologo Domenico De Masi, professore emerito di Sociologia del lavoro presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma; l’altro (un libro di 185 pagine intitolato Una Profezia per l’Italia, Ed. Mondadori) vede come autori i professori emeriti Ernesto Galli della Loggia e Aldo Schiavone, entrambi storici e saggisti.  Il contributo di De Masi, in particolare, ha il pregio di esprimere in cifre il divario tra le due a...

Chlorophyllum molybdites

Chlorophyllum molybdites

Specie tossica d’oltre oceano ambientata in Sicilia Articolo pubblicato su MicoPonte, Anno 2022 n. 14: 37-45 Introduzione In questo contributo viene trattato un taxon esotico, tipico e molto diffuso nei paesi extraeuropei quali la parte meridionale del Nord America, l’America centrale, l’America del sud, l’Africa, il Madagascar, l’Oceania fino alle isole del Pacifico [Brunelli, 2009]. Alla luce dei numerosi ritrovamenti degli ultimi anni, possiamo affermare che questa specie sia solita fruttificare in maniera abbondante e con una certa frequenza nella zona costiera della Sicilia orientale, un fenomeno che nella nostra regione si può ad oggi riscontrare per numerose altre specie ad analoga tipicità. Chlorophyllum molybdites ha una conformazione morfologico-strutturale molto simile a tutte leMacrolepiota del gruppo rhacodes, oggi inserite nel genere Chlorophyllum, ma in particolare la somiglianza è condivisa con la più nota Macrolepiota procera, buon commestibile,...

La più grande invenzione dell’umanità, fonte di traguardi inimmaginabili e di immani disastri.

Qual è, secondo voi, la più grande scoperta messa a segno dall’uomo nel corso della sua storia plurimillenaria?  È la domanda che rivolgevo spesso ai ragazzi di scuola media o di liceo negli anni ‘70 e ‘80 del secolo scorso, quando mi recavo presso gli Istituti scolastici a parlare di ecologia, una disciplina allora poco nota e ancor meno praticata. Com’è facile immaginare, le risposte alla domanda data erano le più disparate, anche in relazione all’età e alla preparazione degli studenti: la scrittura, l’elettricità, il motore a scoppio, il telefono, la radioattività, la relatività di Einstein, gli antibiotici, il calcolatore elettronico, e così via. Curiosamente, nessuno dei ragazzi interpellati ha mai pensato alla ruota, la cui invenzione viene collocata dagli studiosi di storia antica in Mesopotamia intorno al 4.000-3.500 a. C. ad opera dei Sumeri. Eppure, a ben riflettere, nella sua semplicità, essa rappresenta una delle più straordinarie conquiste dell...

Suillus granulatus (L.) Roussel (1796)

Suillus granulatus Foto Angelo Miceli

É una delle numerose specie fungine a tipica crescita autunnale conosciuta, sull’intero territorio nazionale, con la denominazione volgare di “Pinarolo” o “Pinarello”, attribuitale, a ragion veduta, per la sua particolare propensione a fruttificare in associazione simbiotica con colture arboree appartenenti al Genere Pinus. È specie commestibile, posizionata, nella sistematica fungina, nella Famiglia Boletaceae, facilmente identificabile anche dai cercatori meno esperti, che sembra essere, sul territorio nazione e anche oltre, il Suillus più conosciuto [Papetti et al., 2004: Chiari & Papetti, 2021]. Genere Suillus P. Micheli Nov. pl. gen. (Florentiae): 126 (1729) Specie tipo: Suillus luteus (L.) Roussel Fl. Calvados: 34 (1796) Etimologia: Suillus, diminuitivo del termine latino “sus” ovvero maiale, maialetto; porcinello [Buda, 2011; Acta Plantarum, 2022]. Al genere appartengono numerose specie fungine a tipica crescita terricola, a nutrizione simbiotica [Mattucci, 2...