Le prospettive del regionalismo e il destino dell’autonomia speciale siciliana
Le prospettive del regionalismo e il destino dell’autonomia speciale siciliana
Il regionalismo italiano è da sempre alla ricerca di una propria identità. Nel corso dell’esperienza repubblicana, le sue dinamiche di sviluppo sono state orientate, infatti, da visioni non sempre conciliabili e talora perfino opposte.
L’ultimo tentativo di riforma costituzionale, respinto dal referendum del 4 dicembre 2016, da un lato, intendeva modificare il bicameralismo perfetto, trasformando il Senato in una Camera rappresentativa delle Istituzioni territoriali (Regioni e Comuni); dall’altro lato, proponeva un forte riaccentramento delle competenze legislative precedentemente dislocate a livello regionale dalla riforma del Titolo V della Parte II della Costituzione, intervenuta nel 2001.
Le ultime prospettive del regionalismo vanno, invece, ancora una volta in una direzione diversa: quella di dare attuazione al cosiddetto “regionalismo differenziato”, previsto dall’articolo 116, ultimo comma, della Costituzione, così come revisionato nel 2001. Tale disposizione consente di attribuire “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” alle Regioni a statuto ordinario in determinate materie (in particolare, in quelle di potestà legislativa concorrente tra Stato e Regioni e in alcune delle materie di potestà legislativa esclusiva dello Stato: organizzazione dei giudici di pace; norme generali sull’istruzione; tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali).
Tale processo ha avuto avvio in seguito all’esito positivo dei referendum consultivi che si sono svolti in Veneto e in Lombardia il 22 ottobre 2017. A tali Regioni si è da subito affiancata l’Emilia-Romagna.
Dal “regionalismo differenziato” sono escluse le Regioni a statuto speciale, che, secondo quanto prevede il primo comma dell’articolo 116 della Costituzione, già dispongono di “forme e condizioni particolari di autonomia, secondo i rispettivi statuti speciali adottati con legge costituzionale”.
L’autonomia speciale, com’è noto, ha funzionato bene nelle Regioni a regime differenziato del Nord, non altrettanto in Sicilia e in Sardegna.
A fronte di una differenziazione spinta delle Regioni ordinarie, qual è il destino dell’autonomia speciale siciliana, che nell’esperienza fin qui maturata non ha certamente dato buona prova di sé?
L’attuazione del regionalismo differenziato può offrire l’opportunità per realizzare un sistema delle autonomie più adeguato alle esigenze dei territori e alle capacità delle comunità locali. Esso, tuttavia, deve realizzarsi nel rispetto dei principi di coesione e di solidarietà sociale. Il rischio maggiore è, infatti, quello di aumentare, con la differenziazione regionale, il già consistente divario socioeconomico tra le Regioni del Nord e quelle del Sud.
Alessandro Morelli è nato a Messina il 2 luglio 1976.
È Professore ordinario di Diritto costituzionale presso l’Università Magna Græcia di Catanzaro, dove insegna Diritto costituzionale e Diritto pubblico comparato.
Nel 1994 ha conseguito il diploma di Maturità classica presso il Liceo “Francesco Maurolico” di Messina, con la votazione di 60/60.
Si è laureato nel 2000 in Giurisprudenza all’Università di Messina, con 110/110 e lode, con una tesi in Diritto costituzionale (relatore: prof. Antonio Ruggeri).
Nel 2003 ha vinto una procedura di valutazione comparativa ad un posto di ricercatore universitario di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Magna Græcia di Catanzaro, dove ha preso servizio nel 2004. Lo stesso anno, ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in “Giustizia costituzionale e diritti fondamentali” presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pisa, coordinato dal prof. Roberto Romboli, con una tesi sul tema “Le sentenze della Corte costituzionale oltre i confini del ‘chiesto’. Natura e limiti dell’illegittimità conseguenziale delle leggi” (sotto la direzione del prof. Luigi Ventura).
Nel 2010 è risultato idoneo in una procedura di valutazione per la copertura di un posto di professore associato di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Magna Græcia di Catanzaro.
Nel 2012 ha vinto, presso il medesimo Ateneo, una procedura di selezione per la copertura di un posto di professore associato di Diritto costituzionale.
Nel 2014 ha conseguito l’abilitazione scientifica nazionale per la prima fascia in Diritto costituzionale. Il 6 luglio 2016, a seguito di procedura selettiva, ha preso servizio come Professore ordinario di Diritto costituzionale presso l’Università di Catanzaro.
Dal 2016 è componente del Direttivo dell’Associazione “Gruppo di Pisa”, il cui scopo è lo svolgimento di attività di promozione nel settore della cultura giuridica. È, inoltre, componente dell’Associazione italiana dei costituzionalisti e dell’Associazione di Diritto pubblico comparato ed europeo.
Dal 2008 al 2011 è stato componente del Consiglio di amministrazione dell’Università Magna Græcia di Catanzaro, in qualità di rappresentante dei ricercatori. Nel medesimo Ateneo, dal 2017 al 2018, è stato Direttore della Scuola di specializzazione per le professioni legali e, dal 2017, è componente della Giunta del Dipartimento di Giurisprudenza, Economica e Sociologia in qualità di rappresentante dei Professori ordinari.
Dal 2013 è componente del Collegio dei docenti del Dottorato di ricerca in “Teoria del diritto e ordine giuridico ed economico europeo”, avente sede presso il Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Sociologia dell’Università Magna Græcia di Catanzaro.
Dal 2015 è componente della Direzione della Rivista Le Regioni, edita dalla casa editrice Il Mulino. È fondatore e, dal 2016, Direttore responsabile della rivista scientifica Diritti regionali. Rivista di diritto delle autonomie territoriali (www.dirittiregionali.it). Dal 2018 è componente del Comitato di direzione della rivista Diritto costituzionale. Rivista quadrimestrale, edita dalla FrancoAngeli (direttore: prof. Roberto Bin). Dal 2018 è Coordinatore della Redazione di Catanzaro della rivista scientifica DPCE online (www.dpceonline.it; direttore responsabile: prof. Giuseppe Franco Ferrari). È co-direttore della Rivista scientifica del Dottorato di ricerca in “Teoria del diritto e ordine giuridico ed economico europeo” Ordines. Per un sapere interdisciplinare sulle istituzioni europee (www.ordines.it; direttore responsabile: prof. Massimo La Torre). È componente del Comitato scientifico della Collana “Metodologia giuridica e politica del diritto” dell’Aracne Editrice. È componente del Comitato dei garanti della Collana «MARCOPOLO. Percorsi di diritto pubblico interno e comparato lungo i confini disciplinari», diretta dal prof. Salvatore Prisco ed edita dall’Editoriale Scientifica di Napoli. Dal 2018, è componente del Comitato scientifico dei Quaderni di diritto delle arti e dello spettacolo, collana editoriale della PM Edizioni, collegata alla Rivista di diritto delle arti e dello spettacolo.
Dal 2016 è componente della Redazione della rivista online www.lacostituzione.info.
Collabora con MessinOrdine (www.messinordine.it), Blog dell’Ordine degli Avvocati di Messina, curando, insieme all’avv. Simona Raffaele, la sezione “Habeas corpus. Diritto costituzionale e diritto penale in azione”.
Ha partecipato come relatore a numerosi convegni nazionali e internazionali.
È autore dei seguenti libri: L’illegittimità conseguenziale delle leggi. Certezza delle regole ed effettività della tutela, Rubbettino, Soveria Mannelli (CZ) 2008; I paradossi della fedeltà alla Repubblica, Giuffrè, Milano 2013; Rappresentanza politica e libertà del mandato parlamentare, Editoriale Scientifica, Napoli 2018.
È coautore, con Temistocle Martines, Antonio Ruggeri e Carmela Salazar, del manuale Lineamenti di diritto regionale, X ed., Giuffrè Francis Lefebvre, Milano 2019, adottato come libro di testo in corsi di Diritto regionale di molte Università italiane.
Ha curato i seguenti volumi: La differenziazione dei riti processuali tra certezza ed effettività della tutela, Rubbettino, Soveria Mannelli (CZ) 2009 (con Francesco Astone, Paolo Falzea, Fabio Saitta); Diritti e autonomie territoriali, Giappichelli, Torino 2014 (con Lara Trucco); Diritti e territorio. Il valore delle autonomie nell’ordinamento repubblicano, Giappichelli, Torino 2015 (con Lara Trucco); Principi costituzionali, Giuffrè, Milano 2015 (con Luigi Ventura); La democrazia rappresentativa: declino di un modello?, Giuffrè, Milano 2015; Forma di governo, bicameralismo e sistema delle autonomie nella riforma costituzionale, Editoriale Scientifica, Napoli 2016 (con Giovanni Moschella); Rappresentanza politica e autonomie, Atti del Convegno di Diritti regionali. Rivista di diritto delle autonomie territoriali, Università Milano Bicocca, 13 giugno 2016, Giuffrè, Milano 2016 (con Camilla Buzzacchi e Filippo Pizzolato); Dal “contratto di governo” alla formazione del Governo Conte. Analisi di una crisi istituzionale senza precedenti, Editoriale Scientifica, Napoli 2018; Autonomie territoriali e Unione europea. Fonti Istituzioni Diritti, Atti del II Convegno della Rivista Diritti regionali. Rivista di diritto delle autonomie territoriali, Università degli Studi di Roma Tre, 20-21 settembre 2017, Editoriale Scientifica, Napoli 2018 (con Antonio Iannuzzi e Cristiano Aliberti).
È autore di oltre cento articoli su riviste scientifiche e contributi pubblicati in libri.