Conversando di… Quasimodo
Salvatore Quasimodo è stato uno dei più grandi poeti del Novecento: “irriducibile” lo definì la Cumani in un’intervista. Insignito di diversi premi e riconoscimenti tra i quali il Nobel, ha avuto anche conferita la Laurea in Lettere honoris causa dall’Università di Messina e dall’Ateneo di Oxford. Traduttore finissimo dei classici greci e latini è riuscito a dare, voce, anima e sensibilità, annullando la corruzione del tempo, a numerosi frammenti di Saffo, Alceo, Mimnerno, Anacreonte, Ibico etc.; a brani dell’Odissea di Omero; all’Edipo re di Sofocle; ad episodi delle Metamorfosi di Ovidio, ad alcuni carmi di Catullo. Cimentatosi nella pittura ha lasciato 27 gouaches che si conservano nella Torre saracena di Roccalumera e che ricordano la sua infanzia trascorsa nel piccolo centro messinese.
Ha iniziato a comporre poesie giovanissimo sotto l’influenza del simbolismo francese, da cui se ne distacca per aderire all’Ermetismo. L’esperienza di traduttore cominciata nel 1939 e gli orrori della seconda guerra mondiale hanno segnato nel nostro poeta il passaggio dalla “poetica della parola” alla “poetica della vita” (vd. Alle fronde dei salici e Uomo del mio tempo).
In tutte le sue liriche raggruppate in diverse raccolte ha avuto un ruolo fondamentale la Sicilia definita da lui leopardianamente “la mia siepe”; terra “impareggiabile”, isola di miti e anche paradiso perduto evocato da esule dopo che nel 1919 era “fuggito con un mantello corto e pochi versi in tasca”. Nel suo percorso poetico sono stati determinanti gli anni messinesi trascorsi insieme al “Gruppo del Tecnico” costituito da Giorgio la Pira, Salvatore Pugliatti, Giuseppe Ranieri e Glauco Natoli, l’allegra brigata di “Vento a Tindari”. Con questi amici, soprattutto La Pira e Pugliatti, quest’ultimo suo primo critico, con la città di Messina rappresentata dall’OSPE e dall’ annessa Accademia della Scocca, di cui era socio, il rapporto non è stato mai interrotto, suffragato dalla sua costante partecipazione alla giuria del Premio Vann’antò.
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Articolo TempoStretto del 30 ottobre 2018
“Conversando di…Quasimodo”
Lucietta Di Paola Lo Castro è nata a Tortorici (Me) il 10/01/1945 e si è laureata presso l’Università di Catania, dove ha iniziato la sua carriera universitaria. Dopo aver insegnato per tre anni Italiano e Latino nei licei, è stata fino al recente pensionamento per quasi 40 anni, prima ricercatore e poi Prof. ssa di Storia romana e di Istituzioni e Società nell’antica Roma presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne (già Facoltà di Lettere e Filosofia) dell’Università di Messina. Ha fatto parte del collegio docente della Scuola di dottorato in Scienze storiche ed archeologiche. E’ stata coordinatore vicario del Corso di Laurea in Storia e membro di commissioni di concorsi universitari e di esami di ammissione al dottorato. E’ stata nominata referente internazionale all’esame finale di dottore di ricerca in Storia antica all’Università di Cluj-Napoca in Romania. Ha al suo attivo una cospicua partecipazione come relatrice a convegni nazionali e internazionali in Italia e all’estero. Ha tenuto e tiene seminari sia presso l’Ateneo peloritano che in altri atenei italiani e stranieri. Ha organizzato in collaborazione con altre Università e Istituzioni scientifiche: Convegni internazionali, Incontri e Giornate di studio.
Fa parte di numerose associazioni scientifiche nazionali ed internazionali tra le quali: Accademia Romanistica Costantiniana di Perugia-Spello; Accademia papirologica e di Studi sul mondo antico di Firenze; Associazione Internazionale di Studi Tardoantichi di Napoli; Association Pour l’Antiquitè Tardive di Parigi; Association International d’Épigraphie Grecque et Latine di Zurigo; Società Archeologica Italiana di Cartagine; Association Européenne des Enseignants, sezione di Messina; Gabinetto di Lettura di Messina, Associazione degli Amici dei bambini congolesi. E’ stata insignita del titolo di “Visiting Professor” presso l’università di Lille in Francia. È stata partner di convezioni Socrates-Erasmus con diverse Università straniere. Ha fatto parte di progetti di ricerca interuniversitari (PRIN); ed ha coordinato progetti intrauniversitari (PRA) nell’Ateneo di Messina. E’ stata Presidente del Kiwanis Club Messina-Centro. Ha ricevuto due volte il Premio Anassilaos per la ricerca. Ha avuto conferito dal Comune di Tortorici, per meriti culturali ed evergetici, il premio speciale Oricense.
E’ direttore della rivista culturale “Il Maurolico”. Fa parte del comitato scientifico della rivista “Civiltà Romana” di Roma; è “referee” della rivista Athenaeum di Pavia.
Ha pubblicato più di cento saggi e una decina di monografie. Ha curato ed edito inoltre presso l’Editore Gonnelli di Firenze tre volumi di Carteggi inediti di Sebastiano Timpanaro senior, fisico e direttore della Domus Galilaeana di Pisa, siciliano di Tortorici, a cui era legata da vincoli di parentela.
Si è occupata e continua ad occuparsi di storia istituzionale, amministrativa e socio-economica dell’antica Roma. Ha collaborato e continua a collaborare al progetto di traduzione del Codice Teodosiano elaborato dall’équipe dell’Università della Sorbona e dell’HALMA di Lille in Francia. Con il gruppo di studio dell’ISUM di Firenze coordinato dal prof. Andrea Giardina della Scuola Normale Superiore di Pisa ha tradotto e commentato alcune Variae di Magno Aurelio Cassiodoro, di cui sono stati già editi dall’Erma di Bretschneider di Roma, i primi quattro dei sei tomi previsti.
Ha progettato e finanziato il restauro di opere d’arte sia a Tortorici che a Messina in collaborazione con la Sovrintendenza BB.CC.AA. Ha fatto realizzare a Tortorici e finanziato la fusione di una campana che è stata collocata in una cappella a Isoro in Congo.