Inonotus hispidus (Bull.) P. Karst 1879
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Accade spesso, come altre volte abbiamo avuto modo di affermare, che una salutare passeggiata nel centro cittadino possa essere motivo di simpatici incontri con specie fungine interessanti: Inonotus hispidus, ha attirato la nostra attenzione mettendosi piacevolmente in mostra sui pioppi che popolano i viali, purtroppo degradati, della storica Villa Dante nella città di Messina.
Si tratta di un vistoso fungo parassita che si associa a diverse colture arboree di latifoglie assumendo la tipica conformazione di una mensola.
Appartenente al genere Inonotus, viene inserito nel gruppo informale dei Polipori, gruppo estremamente eterogeneo e polifiletico (quando le specie inserite nel gruppo non discendono da un unico antenato), che ospita specie fungine caratterizzate da imenoforo a tubuli non asportabile dalla carne soprastante con la quale forma un insieme strettamente omogeneo; i pori, a seconda delle varie specie, possono essere di forma regolare, arrotondata o irregolare e più o meno allungata. Nel gruppo trovano posto tanto basidiomi privi di gambo (sessili) quanto muniti di gambo (stipitati) che, in tal caso, può essere posizionato centralmente o lateralmente [Boccardo F. e altri, 2008; Miceli A., 2017].
Genere Inonotus P. Karst. 1879
Al Genere appartengono basidiomi annuali (Quando durano una sola stagione esaurendo il proprio ciclo vitale a conclusione del periodo di accrescimento), dall’aspetto fibroso, a forma di mensola, privi o muniti di gambo (sessili o stipitati), con crescita singola o a gruppi sovrapposti. La superficie superiore è caratterizzata da colori giallo-brunastri, rossicci; può essere, a seconda delle varie specie, liscia o tomentosa (quando si presenta ricoperta da leggera e fitta peluria con similarità, al tatto, al velluto), ispida o glabra. La superficie inferiore è composta da tubuli generalmente corti, difficilmente separabili dalla carne soprastante, con pori di colore biancastro, brunastro, piccoli e rotondeggianti. Il contesto (carne) si presenta da soffice-fibroso a coriaceo, suberoso di colore brunastro. I carpofori, a seconda della specie, presentano, anche se non sempre, una massa miceliare rotondeggiante posizionata nel punto di attacco al substrato [Bernichia A., 2005; Miceli A., 2017].
Inonotus hispidus (Bull.) P. Karst
Meddn Soc. Fauna Flora fenn. 5: 39 (1879)
Basionimo: Boletus hispidus Bull. 1784
Posizione sistematica: divisione Basidiomycota, classe Agaricomycetes, ordine Hymenochaetales, famiglia Hymenochaetaceae, genere Inonotus.
Etimologia: dal latino Inonotus = orecchio fibroso e Ispidus = ispido, irsuto per la caratteristica villosità che lo ricopre.
Principali sinonimi: Boletus hirsutus Scop. 1772; Boletus villosus Huds. 1778; Polyporus hispidus (Bull.) Fr. 1818; Inodermus hispidus (Bull.) Quel. 1886; Inonotus hirsutus (Scop.) Murril (1904)
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Descrizione macroscopica:
Basidioma annuale (quando dura una sola stagione), privo di gambo (sessile), di grandi dimensioni, con forma appianata, posizionato a mensola, con crescita singola o ad esemplari sovrapposti (imbricati), di consistenza inizialmente molle, spugnosa, poi sempre più solida ed infine secca, friabile, fragile. Saprofita su numerose essenze arboree anche da frutto, agente di carie bianca e causa del marciume del cuore del legno.(1)
Superficie sterile: inizialmente di colore fulvo-giallastro, aranciato-rossastro, poi, verso la maturazione, rosso scuro o marrone fino a nerastro; ondulata, fortemente irsuto-tomentosa (quando è ricoperta da leggera peluria che gli conferisce un aspetto vellutato, feltrato); margine ottuso, ondulato, concolore alla superfice pileica.
Superficie fertile: di colore giallo-olivaceo tendente, verso la maturazione, al bruno-nerastro, costituita da tubuli lunghi non stratificati, di colore bruno rossiccio, bruno scuro, con pori più o meno ampi, irregolari, inizialmente angolosi, poi allungati, di colore crema, tendenti, verso la maturazione, ad ingrigire e a diventare bruno nerastri. E’ caratterizzata dalla presenza, tra i pori, con una distribuzione molto irregolare, di piccoli fori, chiamati idatodi (2) che secernono, specialmente negli esemplari giovani, goccioline acquose di colore giallino.
Contesto: spesso, molle, spugnoso, acquoso, carnoso da giovane, fragile quando è essiccato, bruno giallastro annerente verso la maturazione.
Gambo: assente. Basidiocarpi sessili.
Habitat: parassita su numerose latifoglie vive, anche su alberi da frutto, in particolare meli e peri, in estate, con crescita continua per diversi mesi nell’arco dell’anno. Molto comune, rinvenuto spesso sui pioppi anche nei viali delle città.
Commestibilità: NON commestibile, legnoso
Specie simili:
- Inonotus tamaricis (Pat.) Maire 1938
Molto simile nella conformazione morfologico strutturale e di colorazione analoga, si differisce per le dimensioni minori, per la superficie sterile meno ispida; per la superficie poroide che non secerne goccioline acquose e per l’habitat di crescita che lo associa esclusivamente ad alberi di Tamerice.
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- Patologia tipica di numerose culture arboree anche da frutto causata dalla penetrazione del micelio di diverse poliporacee che inserendosi attraverso lesioni o ferite della corteccia raggiunge rapidamente il legno dell’albero ospite che imbrunisce, perde la propria consistenza diminuendo di volume e con formazione di cavità interne [Goiadanich G. 1975].
- Idatodi: condotti escretori tipici delle foglie e di alcune specie fungine (I. hispidus) attraverso i quali viene eliminata l’eccessiva umidità atmosferica assorbita che non consente la regolare traspirazione. Tale processo viene scientificamente definito guttazione.
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Foto: Angelo Miceli
Bibliografia di approfondimento:
- Bernicchia Annarosa – 2005: Polypocaceae s. l.. Edizioni Candusso, Alassio (SV)
- Boccardo Fabrizio, Traverso Mido, Vizzini Alfredo, Zotti Mirca – 2008: Funghi d’Italia. Zanichelli, Bologna (ristampa 2013)
- Goidànich Gabriele – 1975: Manuale di patologia vegetale. Vol. II. Edizioni Agricole, Bologna
- La Spina Leonardo – 2017, Funghi di Sicilia – Atlante illustrato. Tomo III. Eurografica, Riposto (CT)
- Miceli Angelo – 2017: Inonotus tamaricis. NA.SA.TA Magazine – I Sapori del mio Sud. Periodico di informazione dei soci dell’Associazione Culturale Nasata. Anno XIII n. 145: 10-12. Consultabile anche in “ADSeT/Momenti Culturali/Angelo Miceli” (https://www.adset.it/articoli/angelo-miceli/494-inonotus-tamaricis-pat-maire-1938) e in “MicologiaMessinese/Andar per funghi” (http://www.micologiamessinese.altervista.org/Miceli/Inonotus_tamaricis.htm).
- Phillips Roger – 1985: Riconoscere i funghi. Istituto Geografico De Agostini, Novara