Salvaguardia del territorio
Meglio prevenire che curare
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In ogni burrone, torrente, fiumara, fiume deve fluire acqua chiara, possibilmente dopo essere stata utilizzata per produrre energia elettrica oppure per le varie esigenze della popolazione.
Se l’acqua è torbida o scorre trasportando materiale significa che vi sono stati scoscendimenti, frane, sconvolgimenti del territorio.
Tutto ciò ovviamente per mancata stabilizzazione dei suoli collinari o montani mediante l’opportuno e oculato impianto delle essenze arboree boschive e forestali e la giusta annuale cura delle medesime essenze vegetali, ossia la scerbaura, il decespugliamento e la regolazione del deflusso idrico.
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La cura e la pulizia dei terreni, eviterebbe pure gli incendi, che comportano tanti danni e moltissimi costi di interventi.
In sintesi occorre sempre prevenire e non cercare cure, che spesso si rivelano più perniciose a causa della mancata necessaria prevenzione.
La salvezza e la stabilità della pianura litoranea stanno assolutamente nella saldezza della collina e della montagna.
Quando l’uomo sottopone ad antropizzazione le fasce territoriali costiere e quindi non consente il libero flusso e riflusso delle acque di mareggiate, allora bisogna intervenire, mediante l’impiego di grosse rocce calcaree, con la costruzione di pennelli a a protezione delle opere dell’uomo, senza però alterare eccessivamente il paesaggio rivierasco, ma cercando di armonizzare quanto più possibile gli interventi.
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