Andare a scuola a Messina nel 1908 (seconda parte)
“Una passeggiata ginnastica e d’istruzione”
Dati essenziali sulla realtà sociale ed economica della città nei primi anni del XX secolo
Messina nei primi anni del 900 era una delle più grandi e importanti città d Italia. Dal censimento nazionale del 1901apprendiamo che la città aveva una popolazione di poco meno di 148000 abitanti, 90.000 risiedevano in centro e nelle periferie, la rimanente parte nei villaggi. Catania, in quegli anni, contava la stessa popolazione di Messina, Palermo circa 310.000 abitanti, Torino 330000, Roma 416.000 e Milano 538.000. La città continuava ad identificarsi con il suo porto; per la presenza di una borghesia produttiva ancora legata in gran parte ai commerci e ai trasporti delle merci via mare (1) . Nell’anno che si concluse col terremoto che distrusse l’intera città , oltre 6.000 navi approdarono nel porto confermando la sua importanza strategica quale nodo marittimo per l’intero Mediterraneo. In città si guardava, non senza una certa nostalgia, agli antichi privilegi del “ porto franco” e, per poter potenziare la produzione locale e intensificare il transito delle merci, si provava a ottenere dallo Stato, in una realtà nazionale ed europea ormai economicamente e politicamente profondamente mutata, specifiche norme giuridiche ed economiche di favore. “ Ancora nel primo ventennio del XX secolo, il progetto di sviluppo di parte dell’ establishment del potere cittadino resterà quello del “ punto franco”, centro motore di un economia che si ipotizza basata sulle trasformazioni di materie prime siciliane o provenienti dall Oriente ,destinate ai mercati di tutta Europa”. (2)Dal porto traevano origine numerose attività economiche per la presenza in città di imprenditori che riuscivano a sfruttare le opportunità offerte da un mercato che, sebbene in trasformazione per la forte concorrenza nazionale e straniera, offriva ancora possibili spazi nuovi di guadagno.
Tra città e provincia si contavano oltre 3.000 opifici. Nell’immediata periferia lavoravano infatti numerosi pastifici, piccole e medie aziende per la trasformazione dei derivati agrumari, oleifici, industrie meccaniche e chimiche, importanti i depositi per la lavorazione degli oli minerali e del carbon fossile. Particolarmente rilevante era diventata l’esportazione degli agrumi e dei loro derivati. A Messina erano presenti numerose Compagnie di assicurazione del naviglio e Agenzie di navigazione che mantenevano linee di collegamento con i più importanti porti del Mediterraneo e con l’America.
Nei primi anni del ’900 Messina si apriva a un nuovo tipo di traffico marittimo. Nel 1899 viene inaugurato con le prime navi traghetto il trasporto veloce delle merci da e verso la Calabria: le merci non sono più caricate sulle navi ma sono i vagoni ferroviari che le contengono ad attraversare il mare sui traghetti. La città ora modifica progressivamente i suoi traffici: è sempre meno collegata ai porti mediterranei e sempre più nodo stradale e ferroviario tra la penisola e la Sicilia. Una buona parte della popolazione residente trae il proprio reddito dal commercio, dalla piccola attività industriale e sempre più dal terziario. Oltre il 30% dei redditi è da capitale a fronte di una media nazionale del 35%. Parametri positivi mai più raggiunti in futuro. Ovviamente la città non si caratterizzava soltanto per i suoi aspetti positivi, infatti, non pochi erano i problemi presenti, rilevante quello urbanistico per l’ inefficienza della rete idrica che determinava ( la realtà non è purtroppo cambiata dopo oltre un secolo) scarsa disponibilità di acqua pubblica e l’ esistenza di una rete fognante insufficiente con liquami che scorrevano per le strade di ampie zone della città inevitabilmente malsane e igienicamente pericolose con conseguenti diffusioni di malattie infettive e alto tasso di mortalità; “ … Se andate in Corso (Cavour), o in strada Garibaldi, l ‘orina dei cantoni scorre a rigagnoli nel centro della via; se scendete per un vico che dà alla marina…Stracci, sporcizie di tutti i generi in ogni cantone, in ogni viuzza…fogli di cavoli,di lattughe scorze di mellone che vi piovon su a sfondarvi il cappello…” (3)
La realtà culturale cittadina è viva con la presenza di tanti circoli e gabinetti letterari e scientifici, luoghi privilegiati dove una borghesia culturalmente variegata e attiva: politici, intellettuali, docenti universitari, ricchi commercianti, elabora il futuro della città ricercando soluzioni nuove alle crescenti difficoltà economiche, per alcuni aspetti determinate dalla recente unità d’ Italia. In città si pubblicano vari periodici: “…negli anni compresi tra la Restaurazione e l Unità potevano nascere in città circa 70 periodici”(4), che consentono la diffusione delle idee politiche e la divulgazione dei temi culturali , di costume e di attualità.La vitalità economica e culturale della città richiedeva conseguentemente la presenza di un’offerta formativa scolastica ampia e diversificata per tutte le fasce d’età e per tutti i ceti sociali, dai giardini d’infanzia all’Università (vedi prima parte)
- Regia Scuola Normale Maschile “ Felice Bisazza”
- Asilo d’Infanzia “Giuseppe La Farina”
- Scuola Normale Femminile pareggiata
- Provveditorato agli Studi
- Collegio “Regina Margherita”
- Regia Scuola Tecnica “Antonello”
- Ginnasio e Liceo “Maurolico”
- Real Convitto “Dante Alighieri”
- Convitto “Giuseppe La Farina”
- Istituto Tecnico e Istituto Nautico “ Antonio Maria Jaci”
- Regia Scuola Tecnica “Aloysio Juvara”
- Asilo infantile “Garibaldi”
- Orfanotrofio di donzelle del Canonico Annibale M.Di Francia
- Ospizio Cappellini
- Scuola Comunale di Disegno e incisione Salita S. Gragorio Scuola Comunale di Plastica
- Scuola di Arti e Mestieri, Via Rovere ,73
Dopo esserci fatti nella prima parte di questa modesta narrazione un’idea dell’organizzazione scolastica del tempo, proviamo ora a scoprire quali erano le scuole più importanti presenti a Messina e dove esse si trovavano (5) . Per individuarle utilizziamo la pianta di Messina del 1902 sopra riportata.
Scopriamo che in città erano numerosi gli istituti scolastici dipendenti dallo Stato, dalla Provincia e dal Comune ma pure quelli parificati gestiti da laici e da congregazioni religiose; soprattutto alle famiglie più benestanti della città e della provincia era data ampia possibilità di scelta se non ritenevano di affidare l’ istruzione dei figli ad istitutori privati. A molte scuole erano associati i convitti per ospitare gli alunni provenienti dalla provincia che, per le condizioni delle strade e dei trasporti del tempo, non potevano ovviamente fare ritorno alle loro case giornalmente dopo le lezioni.
Utilizzando la pianta della città, con uno sforzo d’ immaginazione, iniziamo a percorrere le strade di allora alla ricerca delle scuole più importanti e dei tanti alunni che le frequentavano purtroppo ancora ignari di quanto sarebbe accaduto in città da lì a poco..
In via S. Filippo Bianchi, una traversa tra la via Cardines (strada poi eliminata quasi interamente dal Piano Borzì) e la via Università al civico 96, nei locali del Convento che era stato dei Padri Carmelitani, si trovava la Regia Scuola Normale Maschile “ Felice Bisazza” 1. L’Istituto accoglieva alunni provenienti dalla Provincia di Messina ma anche da Catania e da Siracusa; rilasciava il diploma per insegnare nelle scuole elementari. Il curricolo di studio di base era integrato con Pedagogia e morale, Disegno, Canto, Agraria e Lavori manuali.
Superato il Torrente Portalegni, oggi via T.Cannizzaro, dopo un tratto della via Porta Imperiale, prima di incrociare la via Cardines, nella piazzetta, nei pressi della Parrocchia di S. Euno vi era l’Asilo d’Infanzia “Giuseppe La Farina” 2.
La Piazzetta S. Domenico, antistante alla Chiesa e Convento di S. Domenico si trovava a monte della via Cavour, tra via Oratorio S. Francesco e la via S. Agostino. Gli antichi locali dell’ex convento erano adattati per ospitare la Scuola Normale Femminile pareggiata 3 frequentata da circa 200 alunne. La gestione era affidata alla Provincia. Oltre al corso normale la scuola ospitava pure un giardino d’infanzia, la scuola elementare e il corso complementare. Non molto distanti da questo Istituto, sulla via Cavour vi erano gli Uffici del Provveditorato agli Studi 4. Salendo per la via S. Agostino al n. 24 vi era l’ ingresso del Collegio “Regina Margherita”, già “Collegio di Maria” fondato nel 1759 gestito dalle Suore di S. Anna. Era un Collegio privato esclusivo frequentato da ragazze di famiglie benestanti5.Lo Stato gestiva la Regia Scuola Tecnica “Antonello” in via Monte di Pietà, 26. 6. Vi s’insegnavano Lingua italiana, Matematica, Francese, Disegno, Diritti e doveri, Calligrafia, Computisteria, Scienze, Ginnastica, Storia e geografia. Sul Corso Cavour, che allora come oggi era la più bella strada della città, al civico 291 si trovava il Regio Ginnasio e Liceo “Maurolico” 7; fondato nel 1861, scuola secondaria statale frequentata da ragazzi delle più importanti famiglie borghesi destinati da grandi, dopo aver conseguito la laurea nella importante Università cittadina o in altre di ancora maggiore prestigio, alle professioni e alla gestione politica e amministrativa della città. Le materie d’insegnamento del ginnasio-liceo erano la Letteratura italiana, Storia e geografia, Fisica e matematica, Greco e Latino, Francese, Ginnastica. Com’è possibile costatare, l’istruzione classica in oltre un secolo non ha subito che poche modifiche al curricolo.
Camminando sempre sulla via Cavour verso la Villetta Mazzini, sulla destra, superati tre palazzi si trovava il Real Convitto “Dante Alighieri” 8, istituto con classi elementari, tecniche e ginnasio pareggiato. Importante realtà scolastica della città fondato dai Padri delle Scuole Pie nel 1625. Nel 1800 divenne un’unica realtà con il Collegio dei nobili assumendo il nome di “Collegio Carolino” sotto la direzione dei Padri Scolopi, dopo l’unità d’Italia nel 1864 fu intitolato a Dante Alighieri. Ente morale autonomo, dal 1902 la gestione era affidata a un consiglio di amministrazione. Sull’Annuario e Guida della città di Messina del 1902 l’Istituto pubblicizzava la sua offerta formativa: “ … Antico Convitto dei Nobili, Ente morale autonomo, con rendite e fabbricati propri ampiamente restaurati nel 1896; Biblioteca-Gabinetti scientifici- Materiale didattico-Sale da disegno-Scherma-Ballo-Palestra ginnastica-Bagni- Scuola di nuoto-Esercizii militari-Passeggiate-Insegnamenti religiosi…”6.
In via Cardines si succedevano, a destra il Convitto “Giuseppe La Farina” e a sinistra 9 l’Istituto Tecnico e l’Istituto Nautico “ Antonio Maria Jaci” 10. Il Convitto “ La Farina”, un tempo aveva accolto i bambini abbandonati come “Convitto dei dispersi “, ora ospitava allievi che frequentavano le scuole della città; al suo interno funzionava una scuola elementare.
L’Istituto Tecnico e il Nautico avevano sede nell’oratorio della bellissima chiesa di S. Filippo Neri. Nell’Istituto Tecnico oltre alle materie comuni a tutte le scuole secondarie si studiavano Fisica, Chimica, Computisteria, Agraria, Geometria descrittiva, Disegno topografico, Ragioneria, Calligrafia, Diritto legislativo. Nell’Istituto nautico anche Matematica e contabilità di bordo, Geografia astronomica, Manovra navale, Navigazione, Macchine a vapore.
La Regia Scuola Tecnica “Aloysio Juvara” 11 si trovava in via Monte Vergine, una traversa tra via Dei Monasteri (attuale via XXIV Maggio) e via Cavour, nei locali dell’ex Palazzo Grano. Come si può già notare tutte le scuole erano al tempo ubicate in ex monasteri o oratori di chiese oppure in palazzi della nobiltà messinese ormai non più presente in città. Anche l’asilo infantile “Garibaldi” 12 non faceva eccezione trovandosi in una parte del grande Monastero di Montevergine sulla via Dei Monasteri. Percorrendo l’intera via Porta Imperiale verso sud, vicino all’asilo “La Farina” vi era un orfanotrofio femminile curato dal Canonico Annibale Maria di Francia 13. Nei pressi della Villetta Mazzini si trovava l’Ospizio Cappellini, 14. . Questa importante realtà caritativa era sorta fin dal 1791 per il ricovero e l’educazione di ragazzi di famiglie povere. Nel 1902 ospitava circa 250 alunni mantenuti con il contributo del Comune e della Provincia. Offriva sia la scuole elementare sia una scuola tecnica professionalizzante. Sulla guida “Messina e dintorni “del 1902 si leggeva: “Essi ( gli alunni) ricevono la istruzione elementare e apprendono le arti, i mestieri, la musica, e l’istituto ha infatti una banda. L’istruzione artiera è impartita nelle varie officine di meccanica,di sartoria,di ebanisteria,di calzoleria,d’intaglio in legno, di plastica ornamentale…”.
Oltre la via Dei Monasteri nella zona più alta della città lungo la salita S. Gregorio che portava alla splendida omonima Chiesa, altre due scuole di arti e mestieri: la Scuola comunale di disegno e incisione e la Scuola comunale di plastica, 15. In via Della Rovere al civico 73, in pieno centro cittadino a pochi passi da Piazza Municipio la Scuola di Arti e Mestieri, una importante realtà scolastica frequentata dai i giovani messinesi per divenire bravi artigiani. 16.
Numerose scuole parificate private arricchivano il panorama dell’istruzione messinese, tutte tra loro in competizione- allora come oggi- anche con la pubblicità sui giornali cittadini della qualità dei servizi offerti, dell’ ampiezza e salubrità dei locali disponibili nei quali si svolgeva l’attività didattica, dei giardini, dei laboratori, teatri e biblioteche. Curavano di informare la cittadinanza della certa selezione operata in merito all’appartenenza sociale degli alunni che le frequentavano, dei titoli accademici dei loro docenti, delle materie opzionali insegnate a integrazione della formazione culturale richiesta dallo Stato: canto, teatro, lingue straniere, calligrafia, declamazione, ecc.
Tra le istituzioni private si distinguevano per la qualità della formazione offerta:
- – L’ Istituto “S. Luigi” dei Padri Salesiani con corso elementare e ginnasiale;
- – Il Collegio “Cassibile-Scoppa” con corsi elementari e classici;
- – L ‘Istituto femminile “ Leone XIII in via Cuba 10;
- – “The Berlitz School of Languages”,per adulti, per l’apprendimento delle lingue straniere;
- – L’ Istituto Scolastico “Bonetti & Maggio”, la sua pubblicità riportava: ”… Giardino d’Infanzia, scuole elementari maschili e femminili, corsi tecnici, ginnasiali e liceali, corsi preparatori alle normali femminili corsi di perfezionamento per le fanciulle”.
Altre importanti realtà erano la Scuola “Natoli” con corsi ginnasiali, liceali e tecnici:
- – L’ Istituto Evangelico con corso elementare e giardino d’infanzia;
- – L’ Istituto “Ercole Bonetti” con “…giardino d’Infanzia, corsi elementari maschili e femminili ( in locali completamente separati), corsi tecnici e ginnasiali,e corso preparatorio per le scuole normali femminili”;
- – Gli Istituti Femminili delle suore di Maria SS. Ausiliatrice;
- – L’ Istituto-Convitto “Duca degli Abruzzi” in via della Posta n.30;
L’ elenco riportato, pur se incompleto, è evidente conferma che la città del tempo non sottovalutava l’ importanza della cultura e la necessità dell’ istruzione delle nuove generazioni. Nella sua prestigiosa Università, famosa soprattutto per gli studi giuridici e umanistici ( sappiamo che anche Giovanni Pascoli vi insegnò in quegli anni dal 1898 al 1902), si formavano i migliori messinesi,orgoglio e vanto della città, molti dei quali purtroppo morirono sotto le macerie del sisma del 28 dicembre con conseguente gravissimo e irreparabile danno per la rinascente comunità messinese.
MNSE
1-G. Campione; Il Progetto Urbano di Messina, Ed. Gangemi, Messina 1988
2-G. Campione (opera citata) pag 35
3-“Don Marzio”;Giornaletto comico,Anno 1,n.3 Messina27 ottobre 1860.
4-S. Bottari-L. Chiara;La lunga rincorsa : Messina dalla rivolta antispagnola al terremoto del 1908 , Lacaita Editore 2009 pag 124
5- Per le notizie riportate sulle principali scuole messinesi si è fatto riferimento soprattutto alla Guida pubblicata dal Comune di Messina nell’anno1902 “ Messina e Dintorni” Ed. Bonanzinga,2008 e all’Annuario e Guida della Città di Messina pubblicato sempre nel 1902, Ed. G.B.M. 1996
6- Annuario e Guida della Città di , 1902, Ed. G.B.M. 1996, pag116